mercoledì 15 settembre 2010

#A Facenda isca Muller




capitolo decimo-Pollo alla cacciatora alla veneta
In quei giorni m’ero ubriacato di una mulatta chiara,una creola,di Capoverde,assai sensuale da drizzarti il respiro solo con uno sguardo.Aveva una bocca da succhio,car nosa come la metà di una pesca che lasciava spazio al’immaginazione di quei giochi che si possono fare in una vasca da bagno oppure negli ascensori delle università o al limite della perversione in confessionale con una collegiale.Le cosce calde e senza grasso,ma in car ne e il fondoschiena tocco da camionista e quel vestito bianco,a campana su quella pelle a nutella,completavano quel desiderio che si mordicchiava la lingua,pregustando il pasto.Quel giorno alla villam,in assenza di frate Tac,si offerse di cucinare Il politico Grondano che propose pollo alla cacciatra alla veneta.Allettati dalla carne gli fu concesso di procedere all’uccisionedel pollo e quindi alla preparazione del piatto veneto,non avendo altre richieste diverse da quella proposta.Erano in giorni del dopo golpe e post consigliari laddòve s’erano gettate le basi del Nuovo Ordine Fattoriale e c’erano bagliori di nuovi fermenti nella fattoria,si respirava la restaurazione democratica dei neo-progressisti della Cosa Rossa.La colonizzazione territoriale da parte dei partenopei estrametropolitani stava procedendo in modo sistematico a colpi di presunte innovazioni e delocalizzazioni e con la stesura di nuovi organigrammi a cantiere sempre aperto,perché continui erano gli scambi di ruolo e di funzioni dei vari attori della fattoria.
Gli unici ruoli fissi erano quelli del Direttore tutelato,Il presidente File,la Web Cam golpista,Grondano il contadino,Tac il cuoco,mentre tutti noi altri eravano soltanto delle comparse comparse a gettone,più la partecipazione a titolo gratuito del Gatto napoletano al quale erano stati promessi terreni agricoli sui monti di Albania.Ma ritorniamo a quel giorno del pollo alla cacciatora alla veneta,variante alla veneta…il pollo della fattoria fu ammazzato,spennato in acqua calda,fatto a pezzi e buttato in casseruola,per essere cucinato alla veneta.Quando fu l’ora del pranzo la nostra curiosità aumentò man mano che aumentava la fame,io come al solito ero un po’ prevenuto come tutti i figli mammoni,e ultimamente non vedevo Grondano molto raffinato nei suoi gesti, pur riconoscendogli una Cultura alimentare e culinaria,ma sono aperto ai gusti nuovi,mi basta che non ci siano sulla mia strada bucce di pomodoro.
La tavola fu apparecchiata e mentre si aspettava questo piatto alla veneta, la casa ci offrì da bere,ma ultimamente il vino era sgradevole al mio palato,sapeva di sidro mielificato,tantè che il management della villam aveva pensato di venderlo nella Gallia Francese dove il sidro
andava giù a litri.Purtroppo era stato scambiato il fiano di Pratula per oro ma ormai il vino stava ridiventando nettare e forse la sua fine era di essere imbottigliato come sidro da esporto.Arrivò Grondano con i piatti…era il primo,spaghetti al sugo di pollo alla cacciatora alla veneta,sughi che non gradisco molto perché un po’ dolciastri,per me il sugo è il Ragù e basta!,comunque ero un ospite e il galateo non mi consentiva di evaderlo e poi era senza bucce…appena diedi uno sguardo ai piatti notai che qualcosa non andava…sulla cima della collinetta di spaghetti c’era un pezzo di pollo di scarto,pensai…la Guerra era finita l’8 settembre ,poi eravamo stati occupati dai coca cola jazzisti,l’ultima carestia c’era stata nel tardo “900…perché Grondano aveva rovinato quel piatto?Avevo la conferma che Grondano, pur avendo ancora ma non so per quanto la sapienza della cucina aveva perso la raffinatezza della stessa,che con la bontà dei prodotti e la passione ed arte del cuoco sono alla base di una buona cucina che poi fa la tradizione.
Quel pezzo di resti di pollo sugli spaghetti era come una macchia su un muro appena imbiancato.
Notai una certa sorpresa negli sguardi di tutti ma…ma…quello che ebbe la peggio fu la Web Cam golpista…sulla collinetta degli spaghetti del suo piatto,nascosta al primo sguardo da una manciata di sugo…appariva come in una alba di nebbia la testa mozzata del pollo che alla fantasia di noi altri…almeno la mia…appariva come la testa mozzata di Golia…ed era una visione da brivido culinario,un orrendo scherzo del destino tra la causalità e un “fatto apposta”,una punizione ed un avvertimento per i golpisti nell’uno e nell’altro caso,
e ancora oggi non oso immaginare quale portata sarebbe stata servita per…l’Ape regina.Era Grondano ancora un esponente della Rosa Rossa, tanto era stato il suo ardire anche se casuale di quel messaggio culinario ai golpisti partenopei Non metropoletani?

martedì 7 settembre 2010

L’ingegnere biondo con gli occhialini


In uno di quei giorni anonimi di agosto,nelle immediate vicinanze delle 15,di quelle giornate che se non sei in vacanza ti appaiono grige e stanche come qualcuna di novembre,arrivo l’ingegnere biondo con gli occhialini da intellettuale,dalle linee sensuali.L’accompagnava un politico di professione della cosa rossa(rosacrociano)e il presidente Musicista che erano come i leoni con una gazzella in una pianura a pascolare.L’ingegnere non aveva un grande fisico ma aveva certe linee del corpo, minute ma gentili,che facevano gugolare anche il respiro che esplorava emozioni,mentre l’anima già in fermento,caricava la pelle di quelle emozioni che nascono soltanto per essere eruttate.Gli occhialini poi le davano quell’aria da intellettuale che sul viso di una donna fanno partire il treno che è in ognuno di noi per quei orizzonti erotici,tutti da gustare in giochi sul tavolo del tinello,nella posizione di odalisca, che poi se nel suo bagaglio di femmina ci fosse stato anche un fondoschiena da creola,si potevano aprire squarci di erotismo,come lungo e nelle pagine di Lolita.Mentre la guardavo negli occhi, truccati dagli occhialini...cominciai a sognare...uscendo dalla Noia di quei giorni e della vita in particolare...la spogliavo già appoggiata sul tavolo,con gocce di miele sui capezzoli,sui piccoli seni, come dolci mignon con ciliegine,con la musica in sottofondo,mentre già la esploravo con le mani lungo i suoi fianchi snelli e con le labbra sui capezzoli, a gustare miele e carne,come un carpaccio di donna.E poi sollevandole le cosce mi infilavo dentro, con tutto il mio desiderio che voleva pioggiare là in fondo a quella fessura, dove gli uccelli fanno il loro nido.Era meravigliosamente eccitante sbatterla sul tavolo ed ad ogni colpo nella mente una foto del paesaggio che si apriva nei miei sguardi fin laggiù sopra Montevergine,laddòve come l’Albatros di Baudelaire volteggiava l’anima mia monacale.

lunedì 6 settembre 2010

#A Facenda isca Muller

Ordinemque novum total Villam Capitolo nono-Dopo il Grand concilium Augusti XXVI, MMX, dove Regina apis aveva rilanciato il piano quinquennale della Villam ed individuato in 4 punti fondamentali il rilancio della Sociali Vel Agebat: A)Rimodulazione dei ruoli e degli attori della villam ,con iscrizione al Beam Solidarity Volunteer B)Arrivo di 100 de novi voluntari dei Trabes Solidarity per l'indottrinamento dei mancipiis in Pratula et histrionum della Villam e rilettura del corano, nella versione No-global-solidale-anarchica -antinazionalista-disfattista! C)Apertura di una Caupona picturae sotto la direzione di uno Archimagirus rabbinicam schola ed una per histrionibus et voluntariorum nonché degli operai del nuovo parco dei divertimenti Berlin Zoo sub moderamine Gennaro ò rusticus Scampia in Neapoli. D)L'apertura di un agorà e sistemazione dell'agorà stessa con statue del fondatore e di San Croce ex Caracas in Venetiola, cum subselliis contra se doctis magus Veneficus Montefredane of-Arcella et bibendum Phari, a molliuscule cogitant perstillantia cisternina aperiensque nova officia rappresentanza per il commercio con la Libia di Gheddafi e la gestione dei clandestini sbarcati in Pratula Serra da internare nella novum CONSERVATORIUM ethology,in sinergia con la fabbrica di carne in scatola del dottor Mengele di Addis Abeba. Ai margini di questo gran consiglio era stato stabilito che le scorte di vino in magazzino,in vista della nuova vendemmia ,e quindi per liberare i tini e le botti, fossero donate ai centri alcolisti sparsi sul territorio e da individuare dalle mappe dei beoni in possesso di frate Tac. Incaricato della direzione dei lavori e della ristrutturazione dei nuovi uffici era stato il fotografo golpista,Webcam current et firmam,che dopo una notte di attenti studi su antiquis tractatibus di ingegneria e di architettura dei grandi Magistrorum situ pyramidum ,era arrivato alla conclusione che per i tempi che correvamo dietro le calende greche di un tempo...sarebbe bastata soltanto una mano di calce viva ai locali dell'urinal . S'era tutti convenuti, in assenza della Regina Apis, che comunque sapeva,avendo un trattato di amicizia e di cooperazione solidale con il centro Quaquero-Zionist-Palaestino-semitico di ECHELON, e che la cosa si poteva fare,salvo lo absinthe del di Pratula construcie prefect anghinare d'Arcaiis. A quel punto mi fu dato l'incarico di spulciare negli incartamenti in sosta nei locali del Faro, ma l'ordine non portava il settimo sigillo della Regina Apis,per cui lo presi per come si prendevono gli ordini in quel momento, nella fase del dopo golpe,anche perchè non mi ritenevo in grado di decidere cosa fosse buono e cosa fosse cattivo in quelle scartoffie,non avendo Minerva per amica, e sapendo che la mia scientia par fuit imperitiae meae! Intanto,in questa Isca dimidium che si forma dopo un golpe,cercai di inventarmi un trade mutatio apes a base ogm, con napoli Capuam ,con Moldovan Zionist et Seres Iudaeorum e ci facevo affari,anche se ci perdevo,essendo gli specialisti delle mutazioni a tutto campo.Ma avendo degli avi nei Romanus legionariorum che abbatterono il templum ,bruciando il talmud e conquistata Masada, nonchè Pechino,era nel mio DNA questa sana antipatia che rende più buona la ciorba della Storia.

#A Facenda isca Muller

Il...L'Ape regina nella Fattoria Ecclesia Pratule

Capitolo ottavo-Il...l'Ape regina era un politico deputato mancato ma in sinergia con la classe politica e per questo,come molti,era diventata”la chiavetta”di tutti quegli interessi politici solidali finanziari che da molto tempo navigano verso il sociale e il volontariato laico-religioso che si occupa della emarginazione.Insomma,un procuratore tra il politico legislatore e la massa degli emarginati o povera della società,un pompiere economico che occupa il ruolo di timoniere nella filiera di queste
esigenze di sopravvivenza dei ceti più deboli o di individui da riportare nel mercato del lavoro o da recuperare dalle sabbie mobile del vizio alcolico o della droga,ruolo che è andato crescendo in modo esponenziale, man mano che la classe politica abbandonava il palazzo trasferendosi nei salotti televisivi,per drogarsi di narcisismo e consumare i suoi vizi,delegando a questa nuova figura,un tempo il Monarca al suo ciambellano o visir,a questo procuratore del sociale,il compito di regolare ed indirizzare i fondi e le risorse economiche stanziati dalla politica per il sociale.Questa delega dei politici di professione al Procuratore del sociale aveva accresciuto di fatto il suo potere contrattuale
col Palazzo poiché le enclavi delle classi emarginate e più povere di una nazione sono da sempre serbatoi di voti,voti che puoi spostare da questo o quel candidato politico,funzionale al sistema di potere che regola le nostre cosiddette Democrazie Liberali e Parlamentari,democrazie che considero le peggiori delle dittature,perchè c'è sempre alla base un distinguo sociale a trappola e spacciato per libertà dove”TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI MA ALCUNI SONO PIU' UGUALI DEGLI ALTRI”.
In questo scenario il ruolo dell'Ape regina ha assunto il ruolo di coordinatore tra il Palazzo e le Chiese e le Associazioni solidali allocate sul territorio,perchè tra i loro compiti c'è anche quello di stemperare eventuali tensioni che possono nascere dal bisogno e dalle povertà delle fasce deboli della popolazione e questo viene fatto elargendo aiuti economici o materiali.Ora qui in questo atollo
esistenziale che può essere La Fattoria Ecclesia Pratule delle Donne,si consumano gli stessi “delitti”tipici della razza umana e del suo Dna,vasi di Pandora da dove fuoriescono coriandoli di cattiverie,rancori,piccoli egoismi tipici di tutti i gruppi.
Il...La nostra Ape regina,quindi,era il nostro coordinatore ,deputato a moderare queste tensioni e ad indirizzare il lavoro della fattoria ad individuare i ruoli per i suoi attori,e per questo aveva delegato come file al suo ruolo di “MAZZA” e di guida e di indirizzo,un Musicante cuoco,dalle radici spagnole nel suo aspetto fisico ed jazzistico decadente in quello esistenziale,ma non avvezzo a trattare con gli animali della fattoria più inclini alla rissa verbale che al discorso direzionale,pronti a cazzeggiare se era giusto mettere il formaggio sulla pasta con le zucchine o non che al confronto.
Il nostro Ape regina veniva,riuniva,confessava in pubblico,ma così nessuno svuotava mai i rospi che aveva dentro,ci rimarcava di nuovo il suo ruolo di Faro e ci indicava i suoi referenti per la gestione della fattoria e scappava inseguendo il suo tempo che non gli bastava mai,lasciando il suo File,il musicante cuoco,al timone,con pippo il nostromo che teneva la rotta della quotidianità e col fotografo il golpista, che aveva il compito di inchiodare cartelli mentre io stilavo ordini del giorno che nessuno mai rispettava.In più c'erano tanti di quei mazzi di chiavi che sembrava essere un carcere e che spesso rinchiudevano anche il desiderio dell'anima,perchè la mente avvistando dubbi a quelle chiavi,non si lasciava andare alla compagnia degli attori della fattoria,e così se ne restava in disparte,riservandosi per gli amici o solo per se stessi dato che io non ho mai amato la massa.Ora Il...L'Ape regina attraversando di sfuggita l'agorà della fattoria,pur riservandosi il ruolo di regista,e avendo altri film da girare,quando poi veniva sul nostro set,non avendo il polso delle quotidianità della fattoria,ciò che vedevano i suoi occhi non potevano che essere le apparenze dell'istante e né le invocazioni o le rotture telefoniche gli potevano aprire lo sguardo e quindi la mente...perchè non poteva respirare l'usta vera della fattoria.
Ora pur essendo un politico di lungo corso,la nostra ape regina s'era dimenticato che come i politici nelle istituzioni sono facilmente manovrabili,basta mettergli nel letto il proprio vizio e quindi”regolarli”,così nella fattoria per gli attori,sarebbe bastato dedicare loro più del suo tempo,e così come in una riunione s'era proposto...essere la loro Mazza!

#A Facenda isca Muller

capitolo settimo-Stamani ci siamo tutti,tranne i partenopei,nella Villam ho una nuova macchina a mia disposizione che darà sfogo alle mie fantasie accoccolate là nella mente che insieme ai dubbi che nascono dall' l'anima,pioggiano nella mia vita,griffandola!
Abbiamo lasciato nel ferragosto le nostre smanie post-italiche, metastizzate dal sogno americano, e siamo alla ricerca del capo della matassa per svincolarci dalla noia che erutta da ogni nostro gesto e dai rapporti interpersonali ormai usurati dai nostri piccoli egoismi o dagli stati d'animo,dettati anche dalle esperienze del passato e rese più salate dai nostri contrasti, che a volte non hanno neanche una fonte reale ma solo il dispetto della mano da vincere ad ogni costo.In questo gioco delle parti, che dopo un po' non mi affascina più, come il Martin Eden di London.La Villam respira di vita propria e salvo i lavori tipici del contadino, oltre l'orizzonte quotidiano,non vedo una prospettiva aziendale in una ottica imprenditoriale.Essendo un ibrido tra azienda agricola e solidale,non si partoriscono che chiacchiere,anche in buona fede,ma se mi guardo intorno vedo che il vino dell'anno scorso è ancora in cantina ,mentre si appresta un'altra vendemmia,come ho già avuto modo di scrivere in questo diario di bordo,la fattoria mi sembra una comune dove tutti prendono iniziative,salvo poi richiamarti e appellarti a cinico, se sei tu a sindacare su qualche iniziativa che t'è sembrata fuorviante alla linea della fattoria,anzi,posso nel giusto affermare che la villam è diventata la Fattoria degli Animali di Orwell.C'era qualche”animale” più uguale degli altri,perchè dopo ogni”rivoluzione interna”e la stesura di nuovi ordini del giorno,tutto restava come prima,anzi ogni volta ognuno di noi perdeva un poco della sua libertà,perchè mentre da una parte questi ordini del giorno ci vincolavano al rispetto più rigido delle regole dall'altra qualcuno continuava a fare quello che meglio gli tornava utile.Così oggi mentre scrivo e mi guardo intorno vedo il pavimento sporco della sala pranzo,perchè qualcuno contravvenendo alle regole ha camminato con le scarpe da lavoro,mentre Frate Frac il cuoco mi palesa che la cucina viene usata anche al di fuori della quotidianità della villam,portando prove ai suoi assunti ,come cestini riempiti con pasta e non consumata e spostamento delle stoviglie posizionate fuori dalle sue regole di gestione della cucina.
Inoltre,il via vai dalle cucine continua negli intevalli di tempo dove il Direttore è impegnato in altre mansioni e qualcuno passeggia per questi locali e neanche puoi dire nulla,non per paura ma perchè puoi ferire la dignità dell'individuo e questo non mi piace,perchè sono miserabili inconvenienti del quotidiano se paragonati ai problemi sociali che già si stanno azzuffando il questo momento storico,attraversato,percosso e umiliato da una crisi economica spaventosa dagli esiti ancora incerti ma che sicuramente cambierà il mondo che conta e le tonalità e i gradi del Potere Economico Finanziario delle diverse Istituzioni che hanno in mano le chiavi della Storia.

#A Facenda isca Muller

Berangher A Facenda isca Mulle...

Capítulo Seis O que está a ser feito isca Muller

O voluntariado é como unha fe e non precisa escribir un memoria de entendemento na existencia, e entón eu son
Ateo que é garda romana Cultura Cattolica.Altro e entón tes o meu permiso para as horas que respira máis
Facenda eixe donne.E o resto se pretende proporcionar voluntaria para os outros, falar coa miña xestos humanitarios aquí e eu rematar cos actores da empresa, e non menos importante para xestionar, orientar e para facilitar a súa guincho cando as almas entre si para manter a calma, pero podo entender que reter moi sentimenti.Per eu non ter que calquera patente.Amen

#A Facenda isca Muller

El ingeniero rubia con gafas

capitolo quinto -En uno de esos días anónimo de agosto, en las proximidades de 15 de esos días que si estás de vacaciones que son de color gris y cansado ya que algunas de noviembre, añadió el ingeniero sensuali.L rubia con gafas de intelectual de las líneas »acompañada de un político profesional de la cosa roja (Rosacruz) y Músico Presidente que se parecían a los toros con una gacela en un ingeniero pascolare.L simplemente" no había tenido un gran físico, pero algunas líneas del cuerpo, pero el tipo de chica que Gugole también el aliento que las emociones explorados, mientras que el alma ya en estado de agitación, cargado de la piel de esas emociones que nacen sólo para ser vasos eruttate.Gli entonces ella tiene ese aire de cara intelectual de una mujer desde el tren se que hay en nosotros para los horizontes, juegos eróticos para disfrutar en la mesa del comedor en la posición de odalisca, que más tarde en su equipaje de una mujer que había un criollo de baja de la espalda, podría abrir parches de erotismo, el número de páginas de largo Lolita.Mentre observó los ojos, maquillaje vasos, la desnudó ya apoyado en la mesa, con gotas de miel en los pezones, pechos pequeños, como mignon con cerezas, con música de fondo, mientras que ya explorar con las manos a lo largo de sus caderas y labios delgados en los pezones, la miel al gusto y la carne, como un carpaccio donna.E luego levantarlas muslos me deslicé en el, con todo mi deseo de que quería llover la grieta, donde las aves hacen sus golpes nido.Era maravillosamente emocionante sobre la mesa y cada golpe en su mente una imagen del paisaje que se abría ante mis ojos allí mismo por encima de Montevergine, donde como el Albatros de Baudelaire rodeando mi alma

#La granja de Isca Mujer

La hierba en Ecclesia de Sancti Pratul

Tras un período inicial de aislamiento, la monotonía existencial sólo roto por la llegada de las ovejas, la granja era un alboroto de facciones aparentemente dispares pero unidos por una red fina de intereses que marcharon hacia la misma meta, aunque por diferentes vías tales como la convergencia famoso paralelo de Cristo hallado muerto en una calle Gaetani Reanualt Rossa.Specialità House fue la solidaridad que está mal mezclado con el color púrpura, e institucional de los laicos, más probabilidades de cenas de gala y de negocios a Cáritas , mejor dejar esta tarea ingrata de las camarillas de la solidaridad social, evitando así las procesiones Palacio de gleba petulante en el año 2000 y mientras el cuello para mantener unidas las facciones a través del flujo y la gestión de fondi.Questo mixta desaparece interés en el dibujo horizontes fantástico y los sueños más que una esperanza, en el otro lado comenzó a sembrar cizaña entre los huéspedes de la finca, especialmente entre los actores oficiales y actores del proyecto emprendido por otros medios y destreza de alguno de los responsables institucionales Fattoria.E como muchos de los líderes no oficiales y los invitados tuvieron experiencias comunes en clichés sociales, estos temas estaban dispuestos a hacer la pared para los demás actores de la Granja que no habían tenido la misma experiencia de vida estar en pie cuando había un problema a partir quotidianità.All aún más sencillo "Yo no le había dado el peso, incluso porque convencido de ser un individualista que pensaba que tenía que adaptarse al sistema, pero los acontecimientos posteriores y repetido, detalles diarios, pero los detalles firmar una historia, comenzando a molestarme y me molestaba el alma. Al igual que algunos risitas y miradas intercambiadas entre cuando dieron cuenta de que esta inquietud fue creciendo entre los huéspedes de la granja, este órdenes a esto que, para decidir las tareas de la persona, les ofrece otro trabajo, y la última, pero ese día no estaba allí en la mesa, y llevar en rumores del hermano Tac y el Director, que no me preocupara, y no por lo menos la propuesta de la cocinera dijo ... presidente, el nuevo presidente para dar un salario La gráfica de la acogida y consultor en la propuesta de la política, la reducción de personal por nuestro paghe.Niente propuesta indecente, pero estaba en todos los puntos de vista: en primer lugar porque era ilegal, al igual que un presidente de una facción que iba a mantener la solidaridad los derechos de los trabajadores y las personas en riesgo que entonces era la savia que legitiman su existencia, el tercer factor no era un estudiante, ni una comunidad colectiva en la que las proclamas primera fue que se levantó y cambió las reglas del juego, porque si él las reglas se cambiaron fue para informar a los donantes de hierba progetto.Questa tirada sobre la mesa no hizo más que alimentar el resentimiento y la sospecha de que eran demasiado estúpidos que sale del sueño y ahora podría prender fuego a las seis de polveri.Quando Offshore un buen capitán sabe que no puede cambiar la tripulación o de las reglas de compromiso, amenaza del motín, y la apatía del individuo se puede sentir la sensación de que él tal vez no, pero va como la piedra arrojada en el lago son para formar círculos sin fin sospechas y temores y, a continuación episodios odio.Questi reforzado en mí la convicción de que ciertas experiencias ideológicas cuando se deslizó en el ADN de una mente individual no se va, a continuación, desactive el instinto de supervivencia lo lleva a aceptar las reglas del juego y las entidades que hasta entonces había luchado, halagado, y todavía son objeto de burla en las ocasiones sociales con el "borracho compañeros, pero aún es más grave, y sentí en mi piel, su vanidad con "ideología diferente" o viaje de gibelinos, que se sienten más a los Judios como el ungido, para legitimar la quiebra ideológica de sus frustraciones y descargarlos especialmente en aquellas personas que habían sido utilizadas como banderas para la lucha de clases y las páginas que ahora los proyectos de solidaridad o de escribir de la sociología y el psicoanálisis social, escapar de la geometría analítica del Hombre, programador en la naturaleza existencial de las matemáticas, pero lastrado por nuestros temores. Eran realmente muy lejos de los "viejos" que lucharon con el corazón por los derechos civiles de todos los hombres, eran sólo copias de esas ilusiones y esperanzas ellas, ya que todas las copias, pero al menos sé que estoy vivo y esto la vida como una Hostería.

#A Facenda isca Muller

La gramigna in Ecclesia de Sancti Pratule

capitolo 4-Dopo un primo periodo di isolamento,anche esistenziale,monotonia rotta solo dalla venuta delle pecore,La Villam fu un via vai di consorterie all'apparenza eterogenee tra loro ma unite da una sottile rete di interessi che marciavano sullo stesso obiettivo,seppure per rotte diverse,come le famose convergenze parallele del cristo ritrovato cadavere a via Gaetani in una Reanualt Rossa.Specialità della Casa era la solidarietà che mal si amalgamava con la porpora cardinalizia e con i laici istituzionali,più portati alle cene di gala e agli affari che alle carità,meglio lasciare questo ingrato compito alle consorterie dell'impegno sociale e solidale,evitando così al Palazzo le processioni della petulante gleba del 2000 e nel contempo a stringere per il collo le consorterie solidali, attraverso il flusso e la gestione dei fondi.Questo via vai misto di interessi se da un lato disegnava fantastici orizzonti e rendeva i sogni più che una speranza,dall'altro lato cominciava a seminare
gramigna tra gli ospiti della Villam,specialmente tra gli attori ufficiali del progetto,e non attori,imbarcati per altre vie e competenze mai palesate dai responsabili istituzionali della Villam.E poichè molti dei dirigenti e degli ospiti non ufficiali avevano avuto esperienze comuni
nelle consorterie sociali ,questi soggetti erano portati a fare muro verso gli altri attori della Villam che non avevano avuto le stesse esperienze di vita e quando c'era da schierarsi su un problema,anche semplice di quotidianità.All'inizio non ci avevo dato peso,anche perchè
essendo un individualista convinto pensavo che ero io a dovermi adattare al sistema ,ma fatti successivi ed a ripetizione,dettagli quotidiani ma i dettagli firmano una storia,cominciavano a darmi fastidio e mi irritavano l'anima.Come certi risolini o sguardi che si scambiavano tra di loro quando si rimarcava questo disagio che stava nascendo tra gli ospiti della Villam,questo dare ordini a questo o quello,decidere dei compiti del singolo,proporli ad altre mansioni,e non ultimo,ma quel giorno non c'ero a tavola,e riporto per sentito dire da Frate Tac e dal Direttore che disse di non preoccuparmi,e non ultimo dicevo...la proposta del Cuoco presidente,nuovo presidente,di dare una retribuzione
all'ospite e consulente esterno,Il grafico su proposta del Il politico,decurtandola dalle nostre paghe.Niente di personale ma era una proposta indecente sotto tutti i punti vista:primo perchè era esluso daale norme,secondo la faceva un presidente di una consorteria solidale che doveva salvaguardare i diritti dei lavoratori e dei soggetti a rischio,che era poi la linfa che leggittimava la sua stessa esistenza,terzo la Villam non era un collettivo studentesco, nè una Comune dove il primo che si alzava faceva proclami e cambiava le regole del gioco,perchè se poi le regole del gioco andavano cambiate lo si doveva portare a conoscenza dei finanziatori del progetto.Questa gramigna buttata sul tavolo non fece che alimentare i rancori ed i sospetti anche stupidi che stavano uscendo dal sonno e che ora potevano dare fuoco alle polveri.Quando sei in mare aperto un buon capitano sa che non può cambiare l'equipaggio o le regole dell'ingaggio,rischia l'ammutinamento, e l'apatia del singolo che può sentirsi addosso sentimenti che forse neanche ci sono, ma che come la pietra gettata nel lago va a formare cerchi all'infinito di sospetti e paure e quindi di odio.Questi episodi rafforzavano in me la convizione che determinate esperienze ideologiche quando si insinuavano nel DNA mentale di un individuo non vanno più via,poi giocoforza, l'istinto alla sopravvivenza ti porta ad accettare le regole del gioco e quelle Entità, che fino allora avevi combattuto,blandito,e che sono ancora oggetto di scherno nei momenti conviviali con i "compagni di sbronza",ma cosa ancora più grave,e lo sentivo sulla mia pelle,la loro saccenteria con i "diversi ideologici"o i ghibellini in viaggio,quel loro sentirsi superiori come gli ebrei,come l'unto del signore,per leggittimare le frustazioni del loro fallimento ideologico e scaricarle soprattutto su quei soggetti che erano stati usati come vessilli per le lotte di classe ed ora per progetti solidali o per scrivere pagine di sociologia e di psicanalisi sociale,sfuggendo alle analitiche geometrie dell'Uomo,progammato nella esistenzialità matematica della Natura, ma zavorrata dalle sue paure. Erano davvero lontano da quegli "uomini antichi "che si erano battuti col cuore per i diritti civili di tutti gli uomini ,erano solo copie di quelle illusioni e di quelle speranze,copie come Noi tutti,ma almeno io ne sono consapevole e per questo vivo la vita come in una Hosteria.

#A Facenda isca Muller

capitolo terzo-Ora che la battaglia era finita e vinta cercavo un pò di pace nell'anima che reclamava di nuovo il viaggio e la solitudine dell'illuminato,ben lontano dalla massa che plaudeva pregustando il banchetto.Avevo voglia di allontanarmi dal quotidiano
e dal quel chiacchiericcio del dopo elezioni che non mi apparteneva,meglio il motto dei legionari Romani"il mio Onore è lealtà"
ed ora che Ma ximo il giusto aveva stravinto potevo andarmene con me stesso per inseguire la mia solitudine,la mia amante migliore.Dopo
un trionfo,come quando col Milan abbiamo dominato l'Europa, mi ritrovo scarico e in cerca di un ingaggio, per una nuova causa e per non lasciare il cuore e la mente ai venti della Nausea,làddove nella massa,e così cerco il respiro della vita anche nei posti più alieni al mio
pensiero,a volte ubriacandomi di donne che sanno di favola nera,o di Idee che eruttano dai miei pori come quei desideri che sfuggono
al controllo dell'anima.Così annoiato e stanco ritorno alla Villam dopo avere lasciato sul campo anche amici e costruito molti nemici,il voto per il Tribuno è come una guerra civile,laddòve non c'erano in ballo solo le mie avventure esistenziali ma interessi grandi
che pure mi sfuggono nel loro agire eppure presenti e che ti stanno...li senti...col respiro sul collo e che non possono sfuggirti neanche lungo un passaggio in una discussione all'apparenza formale o in uno sguardo precipitato da un sorriso ombrato da parole
non dette a caso"capisco...almeno un voto...non influenzare i tuoi parenti..."Ma i Poeti quando sono ubriachi di una Idea e di quel
progetto mai si piegano...scendesse pure Il Cristo dalla croce!Vanno avanti con la loro storia,magari scrivono per l'amico un
paragrafo di vita in comume e per loro partoriscono nemici o affogano un vecchio amico che s'è messo di traverso,perchè per una Idea in cui credi ho fatto anche questo e lo rifarei...Ed ora come un Tribuno della plebe ritorno ai miei ventagli di vita,magari a qualche donna che sa di femmina ed a un voto che ho fatto a Benedetto,pur non avendo ritrovato ancora la Fede,ma se Dio è...è anche nelle buone azioni e nella lealtà o nel coraggio di ogni Uomo,anche nei dettagli più semplici.

#Il pranzo col Dogmatico Integralista

Il pranzo col Dogmatico Integralista

capitolo secondo-Non ho mai amato chi pontifica dal pulpito mentre cerca di radiolizzarti la mente e nel contempo vorrebbe farti sembrare un nano,nascondendosi dietro lo scudo dei massimi sistemi che non hanno mai interessato la gente comune o gli ignavi di turno,
che in comune hanno un'unica esigenza,che poi è quella naturale di riempirsi lo stomaco e di riempirlo ai propri figli.Il dogmatico sedeva di fronte a me al tavolo della Fattoria,molto elegante e griffato,abbigliamento che faceva a pugni con la sua sociologia da radical chic,seppure avesse origini di sinistra e pagato dazio per queste scelte battagliere nei tempi del Furore,tantè che quella figura sprigionava anche del rispetto che raccoglievo nel mio sguardo,ma come ho detto non mi piacciono i Savonarola tutta piazza e parole...Si mangiava trofie col pesto in onore dell'ospite,il Dogmatico,e si parlava cercando di conoscerci quando il Direttore cercandomi sul Milan fece precipitare il discorso sul Presidente Berlusconi.Calcolando male la mia statura,ritenendomi l'idiota tipo da stadio,l'africano di certa filmografia da vascio napoletano...cerco di farmi un sermone usa e getta sul Presidente ed i suoi "amici"e il che mi infastidì subito tantè che risposi a quel fuoco di parole che sembravano belati del"68 al tempo del liceo.
Perchè da tempo m'ero fatto una mia idea su quei moti studenteschi e su quella protesta francese di piazza contro la Nato(guardate
i filmati dell'epoca all'inizio della rivolta studentesca ed i cartelli contro la Nato)e m'ero convinto che il Sistema vistosi attaccato, aveva reagito sciogliendo le briglia alla protesta e l'aveva cavalcata, e nel contempo trasformata in quella contro il sistema borghese,mentre senza perdere tempo aveva già infiltrato radical chic,caporioni e capomastri e molte pecore al seguito.Molti di questi poi ubriacati dall'ideale s'erano fatto risucchiare dal vortice dei moti del tempo che fu del Furore,consapevolmente o non avevano pagato pegno e almeno per questo meritavano rispetto,come il Dogmatico.Un pò perchè mi aveva sottovalutato,non stimandomi,ricadendo sempre nel loro più grande e ripetitivo errore di non considerare l'avversario anche quando può all'apparenza sembrare il nulla, e un pò perchè quelli come lui avevano fatto da sponda agli "invasori atlantici",leggittimando così la loro violenta reazione, motivandola dall'imminente pericolo rosso o nero per l'ordine costituito che poteva arrivare dai vari gruppi armati che si stavano costituendo ma che già avevano infiltrato per proprio uso,come oggi con le "rivoluzioni" viola o arancione e prima ancora Solidarnosch'con l'elettricista utile idiota in mano agli stessi, ed in Italia coi "misteri Italiani",non ultimo il caso Moro.Certo ognuno nella Fattoria aveva una storia che io cercavo di imparare senza mai oltrepassare il loro privato,ma il Dogmatico insisteva nel trattarmi da studentello,prolisso com'era mi voleva fare una lezione di cronaca sulla recente Storia Italiana,al chè gli feci notare che nè il borsalino nè la maglia lacoste potevano essere i paladini della lotta contro i massimi sistemi e che se era griffato lui...io potevo tenermi il mio Milan ed anche il presidente Berlusconi,anzi il Direttore gli rimarcò che non doveva neanche fare il pieno per la sua auto alla stazione del carburante se le sue filippiche tendevano a boicottare i massimi sistemi,ed io convenivo,anzi mi doveva spiegare perchè al tempo della guerra del Vietnam una canzone"C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e Rolling Stones"cantata da Gianni Morandi e scritta da autori italiani Migliacci_Lusini nessuno di loro se la filava e se cantata dall'americana Baez diventava l'emblema o il vessillo di quella strana gioventù senza divisa ma tenuti già al laccio dal Burattinaio che aveva già scritto il copione ed affidato le parti...a ciascuno la sua!

A Facenda isca Muller

Capitolo Primo-Quando arrivai alla Fattoria ero un poeta randagio che abbaiava alla notte.C'ero arrivato "causa" un amico e non certo per la voglia di lavorare alla mia età,lo stipendio non era neanche poi così grande ma equo per quello che dovevo fare.Il mio primo impatto fu traumatico davanti a quell'orrendo piatto di maccheroni, condito con quel sugo strozzato da una quantità enorme di bucce di pomodori,che alla sola vista mi facevano vomitare, poichè da sempre anche una sola buccia cotta di questo ortaggio in un sugo mi tappa lo stomaco e lo predispone ai rigurgiti di questa allergia agro-esistenziale!Rifiutai!Cortesemente...ma rifiutai,poichè da molto tempo,anni,non mi nascondo più nei miei stessi sguardi,pur sapendo che avrei urtato la loro sensibilità, venendo meno al mio ruolo di ospite ma...sinceramente non potevo rischiare di vomitare sul tavolo e nel contempo suicidarmi lo stomaco.Per un attimo ci fu imbarazzo in tutti i presenti,qualcuna cercò anche di pontificare e moralizzarmi attraverso stantie e banali metafore che neanche raccolsi,disprezzandola...poi un piatto al salame e al formaggio ed un boccale di fiano spazzarono via anche quell'attimo imbarazzante che il mio rifiuto aveva disegnato su quei visi.Quel vino era buono ed andava giù che era un piacere al gusto,era un ottimo fiano irpino,"figlio"di un piemontese che per strane vie della vita e per quei sentieri selvaggi dell'anima che si aprono a volte là nella nostra mente e che ti portano a fare delle scelte fuori dal quotidiano comune ai "tutti",scelte che poi gli avevano imprigionato l'esistenza e marchiato la vita.E comunque non essendo un sammaritano nè un"fratello"da molto tempo non giudico nessuno nè le loro pagine di vita specie se non giudicano quelle della mia vita.Così m'era apparso,ora che osservavo "il piemontese",quel colloquio al mattino con la deliziosa Mikela ed il furetto napoletano Ciro,peggio ancora quello di pochi giorni dopo davanti a quello stesso tavolo, dove avevo sfiorato quel sugo orrendo alle bucce di pomodoro,un comitato inquisitore di un politburo o forse ero il mio politburo interiore che non ama essere valutato da nessuno e per nessuna ragione ma i poeti si sà...sono Albatros che volano in alto e solo in alto sanno essere come Dio.

martedì 24 marzo 2009

Elena









Ci sono notti che insegui una stella
Sono quelle Notti
che brillano nei tuoi Sguardi
che mi accendono il cuore
a volte di latta per troppa
Solitudine
ma se non fossi uno scoglio
in un mare di inquietudini
non potrei amare Donne come TE...
Come sei bella lungo questa Notte
Ti sento ancora parlare
nella mia mente
mentre mi racconti di Te
Aprendo le porte dell'anima
Quelle più profonde
Quelle stanze del cuore
Le più segrete
che ora stai regalando a me...

dipinto "Giulia" di Marco Trogi

lunedì 29 dicembre 2008

Busso all'uscio del tuo fondoschiena










Scivolando con lo sguardo
lungo il tuo seno mi ubriaco
Desiderandoti adesso...
Mordo le labbra
che vorrebbero sfiorarti
La lingua mi si arrota tra i denti
Azzanno il palato per gustarti...
Come sei bella mi accendi dentro
Sorrido al Pc perchè la tastiera
vorrebbe esagerare descrivendo l'Emozione
che come brezza sale dal tuo seno
Sei una tentazione per fare l'amore
Modella dipinta da Marco Trogi
Opera descrittiva dell'anticamera del Piacere
che bussa all'uscio del tuo fondoschiena
Come sei bella impazzo stasera
Suona per me sinfonie calde di passione e
disegna sul letto i sentieri del vero piacere...

Ottobre 2008 ad Aidi foto al dipinto di Marco Trogi

mercoledì 26 novembre 2008

Manuela


Su di Te scivolerei adesso
come questa pioggia che cade
senza fermarsi anche nel cuore
Come vorrei disegnarti dentro il mio sguardo
Incollarti nell'anima che già respira
boccate d'amore...
Come sei bella Manuela quando sorridi
E ti sento al telefono come se mi fossi addosso
Vibra il mio corpo come un fuscello nel vento
Adesso la pelle è un cratere
che srotola desideri assetati di Te
mentre vorrei carezzare baciandoti
Manuela come sei bella
nel tuo pigiama da notte
Vorrei essere io a coprirti d'amore
in questa sera di pioggia
Tutta la Notte sarei il tuo pigiama d'amore
Marea di pioggia
che bacia il piacere dei nostri corpi
Fino dentro l'alba
dentro i tuoi occhi...nel tuo nido d'amore
Accucciato ma stanco
dentro di Te.....
Adesso

martedì 29 luglio 2008

riccioli assetati


La pioggia cade sottile
sui riccioli dei tuoi capelli
attorcigliati ai miei desideri
Ti spingo al muro della spiaggia
sotto via Caracciolo
mentre ti apro la camicetta rosa
Uhm...una brezza di femmina
stordisce le mie narici
fin dentro l'anima
che si mordicchia la lingua
pregustando i tuoi capezzoli acerbi
Il mare sbatte prima di me senza averti
il tuo corpo da lolita
lievitato già in una donna
che brivida con i miei pori
tra pioggia e desiderio sull'onda
Tra il peccato e l'Ostia cattolica
del sentimento in rete...
La pioggia ora cade più forte
Selvaggia Animale...
Appiccicata sul muro mi servo di Te
come vuole il mio piacere
Un poco piangi un poco godi
mentre stringendoti a me graffi il mio collo
tra dolore e passione
Come sei bella amore
mentre mi strappi anche l'anima...
La pioggia cade Mi sento il Vate
con una delle sue puttane
La pioggia cade di nuovo a tempesta
Ti bacio ancora
mentre ti strizzo i capelli
Arricciolati e lucenti...
Come sei bella Amore
Vorrei solo un caffè
che scendesse dalla tue labbra verso le mie
Ora che sono quasi sazio
prima di ricominciare ancora...

Rosita

Il bosco della perdizione di Marco Trogi

La mattinata era stata triste e monotona, galleggiavo da un pò di tempo là in fondo all'anima, incapace di darmi una scossa lasciandomi andare per il giorno,come quei fiumi inquinati senza più uno sbocco ed ero ormai ad un passo da farmi monaco,deciso a sparire nel silenzio di un monastero in quell'ordine delle cose scandite dal tempo,nella misticità degli eventi,anche quotidiani, che coinvolgono il respiro dello spirito.Senza volerlo inciampai nei miei passi a perdere e mi ritrovai a Porta Nolana di Napoli,in quello spazio temporale dove la vita dei vicoli si trasforma in casbah e ogni muro si trasforma in un orecchio,tra gli ambulanti che ti vendono ogni genere di mercanzia made dai 5 continenti ,tra i tradizionali banchetti di pesce e di prodotti mediterranei.Ma a Porta Nolana si vende anche del sesso a buon mercato, buono per le tasche di qualche studente o pensionato o professionista di notte in libera uscita,o qualche marito in canna...ma di solito sono " vecchie lumache spumose", ruderi già a 30 anni che battono per sopravvivere,con l' illusione portata addosso di uscirne da quell'incubo,di abbandonare prima o poi quel palcoscenico dove sono solo "oggetti di piacere",ma sono solo comparse,fantasmi che la vita lascia ai margini.In questo tran tran di manichini che se ne vanno per il giorno,giorno dopo giorno,inciampano tanti luoghi comuni come quello che gli arabi non bevono alcol o che le loro donne portano il velo se non il burka,bugie dei media,sconfessate dalle donne arabe di varia etnia che battono con le nuove arrivate dell'est ,o meglio dire turco-albanesi, e africane e qualche rara italiana,per lo più tossica o sbandata.L'unico razzismo in questo girone dantesco è la cattiveria delle arabe,che tengono ai margini le "modelle africane" che di solito sono le più belle e statuarie,modelle sprecate sulla strada che sarebbero invece fattrici doc per una razza elitaria se mescolate al sangue europeo...Ma lasciando da parte le mie utopie di nuovi ordini o egorazzismi, dicevo...quel giorno mi ritrovai a Porta Nolana di riserva,con lo sguardo rivolto chissà dove...quando la vidi! Era bellissima nelle sue linee ambrate,morbide, curve sensuali che ti incantavano al primo sguardo e che ti eccitavano il sangue,era come la carezza del rasoio sulla pelle o la doccia fredda in una giornata di gelo. Infatti la mia pelle brividava gelatando la ragione perché lei mi piaceva mi piaceva mi piaceva molto...La volevo!Così la comprai dopo un breve parlare,patteggiando il prezzo di un'ora,mentre ci avviammo in uno di quelli alberghi ad ore per consumare il pasto d'amore.L'albergo era squallido ma pulito,pagai la cameriera di piano per il cambio delle lenzuola ed entrammo nella camera...la guardai a lungo fin dentro l'anima tanto che lei ne ebbe paura,perché già la stavo possedendo in un altro tempo e in un'altra vita,n'ero stregato!Poi cominciai a spogliarla piano piano, con gusto e cominciai a baciare il suo seno acerbo,mordicchiandole i capezzoli,mentre gli aprivo i jeans...la feci scivolare sul letto e glieli tirai via buttandoli su una sedia,per un altro attimo la guardai mordendomi le labbra ,perché quei suoi occhi belli profondi dovevano stordirmi come Adamo quando morse la mela, ma infine gli sfilai le mutandine nere e cominciai a spogliarmi anch'io,attirato dal suo pagliaio d'amore...La raggiunsi sul letto e per un altro attimo la osservai mentre l'abbracciavo con la mano destra le carezzavo la figa,mentre mi si rizzava il respiro :era stupenda e bastarda come una lolita!Poteva avere poco più di 18 anni,massimo 20, bella,ambrata,senza un filo di grasso, insomma una femmina spumosa, calda,quasi nuova,da consumare per il gusto nella solitudine del momento.Era bella e si chiamava Rosita,una meticcia araba-napoletana,venduta a 15 anni dalla madre ad un vecchio bavoso,che l'aveva anche sposata per darle la cittadinanza italiana,ma poi era finita sulla strada,come la madre,a soddisfare le voglie dei passanti,srotolati dalle angosce della vita...questi erano i pensieri che come rondò musicali ronzavano nella mente mentre scendevo le scale dell'albergo,rituffandomi nella casbah...

Carmen








Stanotte...
Questa notte ti prenderò anche l'Anima
quando la tue pelle tremerà solo per me
E ti farò carezze dolci e selvagge
come quando le mie mani ti cercano
come se fossero Onde
fino a quando ne avrò voglia
per farti miagolare alla luna
per poi addormentarmi sul tuo seno caldo
Respirando la tua brezza

sabrina




E lungo le parole spoglio la tua anima
mentre vorrei baciarti
respirando sul tuo seno
assaporando le delizie dei capezzoli
mentre il fuoco mi sale dentro
e mi fa brividare più della notte
mentre guardo le stelle
cercando Quella cadente
che splende rubando i tuoi sguardi
mentre mi innamoro
il tempo di un istante
Respirandoti
lungo questa Notte che mi appassiona
tanto che desidero afferrarti
arrampicandomi per i fianchi
Sguardo nello sguardo
prima di baciarti...
Luglio 2008
Sabrina ti mangerei tutta come una gustandoti come una delizia al limone

erika








Cercami
mentre il cuore si fa grande
come la bocca di uno squalo bianco
per divorarti
Baciami
mentre le labbra sono calde
come il cratere del Vesuvio
per collassarti in faccia
tutta la mia passione
Prendimi
mentre ti gusti il mio arsenale
come un missile a testata nucleare
che ti entra dentro
e poi ti scoppia fino all'anima
Guardami
mentre esausto come un naufrago
mi aggrappo ai tuoi capezzoli
che mordicchio...
pennellandoli con la lingua
per regalarti il piacere che Tu
hai regalato a me...
luglio 2008 ad Erika

giovedì 27 marzo 2008

Nataliya








La notte arriverà
prendendo il posto della sera
in questa primavera invernale
Tu mi riscaldi l'anima
brividando la pelle
Chissà com'è respirarti?
Ad un passo dal tuo sguardo
Adesso che viene la notte
scivolando sui desideri
accucciati là sul cuscino
che aspettano per accendersi
quando si spegneranno le luci
mentre il cuore dorme
Là in fondo all'anima
lasciando il posto ai sogni...

sabato 8 marzo 2008

Jessica








Meravigliosa emozione
che cade con questa pioggia di neve
Bacia i miei sogni senza primavera
Cambi profilo ad un tocco di trucco
e sei già fatale
ma...ti basta uno sciacquo
e sei una bambina
quasi innocente con l'aria monella
che mi fa sognare il tempo
di una bolla di sapone
e sei già un miraggio
che appare nell'anima
come un arcobaleno
Meravigliosa emozione
mi scaldi la pelle come un sole pallido
in questo giorno un poco inverno
ma con i tuoi sguardi già primavera...

8 marzo a Jessica

martedì 4 marzo 2008

OF



Cerco una storia lungo questo giorno
un pò inverno e un pò già primavera
là nelle vene che attraversano l'anima
quando tu appari bella e diversa
Non dozzinale mentre ti ascolto parlare
Studi ma parli da donna vissuta
che sta attraversando la Vita
con i suoi sogni ma ancorati
a quel quotidiano che sai respirare
Non nascondendoti le tue paure...
Mentre ci raccontiamo e un pò...
ci scrutiamo arriva l'OF
che ti porta via dolce ragazza
di Napoli
Marzo 2008 una nuova fermata

domenica 6 gennaio 2008

Modella alla fermata








E vorrei respirarti
come questa Notte
che respira piano...
Come quando il mare
carezza la tua pelle ambrata
con l'onda...respirandoti
E il respiro si fa brezza
Come quando gli innamorati
Abbracciati
Inseguono le lampare all'Orizzonte
che si apre nell'Anima

Gennaio 2008 ad Antonella modella alla fermata

sabato 10 novembre 2007

Elisa









Ci sono voci come la tua
che fanno brividare anche l'anima
quando il cuore afferra il desiderio
che bivacca dentro lo sguardo del Poeta
Quando ti immagino ora che sorridi
nel tuo accento Romano
Quando non so neanche come cammina
il tuo amore quando ti fermi
ad un sogno che hai afferrato
Quando baci come sai baciare Tu...
Elisa Elisa
la tua voce da ragazzina
scende come un ruscello
dentro il telefono
Mette allegria
e ti fa apprezzare la Vita
...anche questa vita

martedì 30 ottobre 2007

Stefania


STEFANIA

Sentieri i tuoi occhi verdi come prati
Tramontano nell'anima mia come soli
E mentre ti immagino la carne si accalda
Fuochi dentro l'anima accendono i desideri
Accanto ai fuochi del piacere bivaccano
Nuovi sogni di femmine vere come Te
Intanto tu mi sfuggi morsa dalle tue paure
Adesso aspetto un attimo e poi di nuovo in mare aperto

ottobre 2007 a stefania occhidigatta

giovedì 20 settembre 2007

Donne



Fammi gelatare
quando guardi l'altro te stesso
camminare lungo il giorno
recitando un'altra parte
come se fosse una scena di un film
che illumina una parete della stanza
dove vive un altro uomo...

Fammi gelatare
come un cucciolo di cane
abbandonato su una sera d'inverno
quando cade la neve dentro l'anima
come in una piazza di paese
sbattuta dal vento gelido di terra

Fammi gelatare
come quando la pioggia si trasforma in neve
quando le inquietudini di notte
bussano alle porte del cuore
e ti fanno regalo delle angosce
Paravento per le tue debolezze
Travestite in sorrisi per il giorno dopo
Laddòve reciti un'altra parte...

Fammi poi chattare
dalla pioggia che mi fa brividare
quando sono appeso
ai tuoi capezzoli coi denti
mentre la lingua cerca di assaporare
l'anima divorando i tuoi seni

Fammi poi patinare
dal tuo seme
che accompagna i miagolii del tuo piacere
che annega il mio...
Mentro svengo nel tuo respiro
Sento i tuoi pori sotto di me
accesi come crateri
Mentre spiaggio col mio ventre sul tuo
...e l'ancora si ritira

vipera


E sei così di miele
che mi fa male la lingua
che scivola sulla tua pelle
che si increspa al mio passaggio
quando tu fremi quando ti sbatti
sulle lenzuola come una vipera
presa in trappola dal desiderio
che ti fa venire anche l'anima
che affoga nel piacere
nei rondò dei gesti
che interpretano tutti gli Amanti
Quando e...
se potessero coi loro corpi
si fonderebbero in uno soltanto!

Settembre 2007 a Lei....

lunedì 20 agosto 2007

Silvia Poli da Mantova





Stella d'Estate mi porti via
Stella d'estate come sei bella
Stella d'estate mi fai morire
Così sola e lontana quasi virtuale
dentro un sogno uscito dai pori
mi fai morire brividando la pelle
che apre sentieri alle lave del Piacere
Scende una stella là dentro l'anima
Scivolando lungo le tue gambe di seta
che come autostrade mi fanno sgommare
verso i respiri dei sensi
che ti accarezzano prima delle mie voglie

Stella d'Estate ti metti in posa
Stella d'estate sei del mio canto la sposa
Stella d'estate come sei bella
Sembri solo una foto
Nell'album di altre modelle
che ti fanno il Coro...

Stella d'Estate mi porti via
Fammi l'amore Fammi morire
Vienimi addosso come cascate
di desiderio Fammi affogare
in Maree di piacere.....

A Silvia Poli Modella da Mantova